Credito d’imposta per beni strumentali nuovi: guida all’uso

Pubblicato il

Scritto da

Indice dell'articolo

Iscriviti alla mia newsletter
Ricevi tutte le novità e degli approfondimenti VERAMENTE UTILI direttamente sulla tua mail!

Ecco una guida al credito d’imposta per beni strumentali nuovi, un’agevolazione che permette di ammortizzare l’acquisto di beni materiali e immateriali.

Se cerchi i riferimenti normativi, a questo link puoi trovare il documento della Camera dei Deputati. Il credito d’imposta è trattato nell’articolo 185.

I destinatari del credito d’imposta per beni strumentali nuovi

Il credito d’imposta per beni strumentali è un’agevolazione che può essere richiesta da tutte le imprese residenti nel territorio italiano, qualunque sia la forma giuridica, il settore economico di appartenenza o la dimensione, che acquistano beni strumentali nuovi.

Non hanno diritto all’agevolazione:

  • le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale;
  • le aziende che hanno in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni;
  • le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la fruizione del beneficio è comunque subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Condividi l'articolo ad un amico

Gli investimenti per i quali è possibile richiedere il Credito d’Imposta per beni strumentali nuovi

Il credito d’imposta per beni strumentali nuovi è applicabile per l’acquisto di beni materiali ed immateriali nuovi, ad esclusione degli investimenti che riguardano:

  • veicoli e altri mezzi di trasporto, sia che vengano utilizzati esclusivamente per l’esercizio dell’impresa (la cui deducibilità è integrale), sia che vengano usati con finalità non esclusivamente imprenditoriali;
  • beni per i quali il D.M. 31 dicembre 1988 prevede coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5 per cento (ammortamento più lungo di 15 esercizi);
  • fabbricati e costruzioni;
  • beni di cui all’allegato 3 annesso alla legge di stabilità 2016 (legge n. 208 del 2015);
  • i beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti, in concessione e a tariffa, nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento rifiuti.

Il costo agevolabile è determinato ai sensi dell’articolo 110, comma 1, lettera b), del TUIR. (si comprendono nel costo anche gli oneri accessori di diretta imputazione, esclusi gli interessi passivi e le spese generali). 

Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni.

Sono fortemente convinta che il confronto e lo scambio di opinioni quotidiani siano alla base della crescita professionale e aziendale. Entra anche tu a fare parte della mia rete su LinkedIn.

A quanto ammonta l’agevolazione?

Il credito d’imposta spetta nella misura del 10% del costo sostenuto, alle imprese che effettuano nel periodo 16/11/2020 – 31/12/2021:

  • investimenti in beni strumentali materiali, purché diversi dai beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0;
  • investimenti in beni strumentali immateriali diversi da software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0.

La misura del credito d’imposta scende al 6% per gli stessi investimenti – coi medesimi limiti – se effettuati a dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022.

Mentre per gli investimenti in beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0, a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021:

  • nella misura del 50% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro (si riduce al 40% per il periodo 01/01/2022 – 31/12/2022);
  • nella misura del 30% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro (si riduce al 20% per il periodo 01/01/2022 – 31/12/2022); 
  • nella misura del 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili, pari a 20 milioni di euro (rimane uguale per il periodo 01/01/2022 – 31/12/2022).

Gli investimenti aventi ad oggetto beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali “Industria 4.0”  il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro, per il periodo intercorrente tra 16/11/2020 e 31/12/2022.

Le imprese che si avvalgono di tali misure (Industria 4.0) effettuano una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico (MISE), il cui contenuto, modalità e termini di invio sono definiti da un decreto direttoriale del ministero stesso.

Credito d'imposta beni strumentali nuovi
Tabella importi Credito d’imposta beni strumentali nuovi

Prenota una consulenza gratuita per richiedere il credito d’imposta

Se vuoi iniziare l’iter per la richiesta, oppure vuoi semplicemente capire meglio se le tue spese potrebbero essere ammissibili, prenota una consulenza gratuita.

Share on
Iscriviti alla mia newsletter
Ricevi tutte le novità e degli approfondimenti VERAMENTE UTILI direttamente sulla tua mail!
Se vuoi rimanere in contatto
entra nella mia rete su Linkedin

Iscriviti alla newsletter

Ricevi tutte le ultime novità e gli ultimi aggiornamenti su bandi, risparmio sui costi dei dipendenti, agevolazioni per le assunzioni e molto altro. 

Sulla tua mail, 1 volta al mese!